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La nostra storia

I nostri gioielli

LA NOSTRA È UNA LUNGA STORIA
CHE VOGLIAMO PORTARE AVANTI CON ORGOGLIO…

UN’ATTIVITÀ TRAMANDATA DA 5 GENERAZIONI

Il primo negozio

Nel 1899 Francesca e Pietro Trevisan aprirono, in Largo Santorio 5, a Trieste (all’inizio di Via Ginnastica), una piccola gioielleria/orologeria nella quale successivamente iniziò a lavorare Dante, uno dei due figli e che divenne un abile orologiaio, come il padre. Oltre al mestiere, Pietro, passò a Dante e Alighieri (l’altro figlio), vista anche la scelta dei nomi, un forte sentimento irredentista.
Per questo, durante la Grande Guerra, Dante decise di scappare da Trieste per non dover combattere indossando una divisa austriaca. L’abilità imparata dal padre gli permise di aprire un negozio in Toscana a Molin del Piano (vicino a Firenze).
Con la fine della Guerra, Dante tornò in una Trieste, finalmente, Italiana. Successivamente anche Alighieri avrebbe aperto una gioielleria/orologeria così come anche altri Trevisan, tutti cugini, fecero in varie parti della città.
Successivamente a un furto notturno con scasso, Dante decise di ampliare e rinnovare il negozio, fagocitando un pezzo del portone e mettendo nel soppalco un guardiano notturno. Il Nuovo negozio venne inaugurato nel 1951.
All’epoca il negozio divenne un salottino ben frequentato…

La nuova gioielleria Dante

4 febbraio 1951, Largo Santorio vive l’inaugurazione della nuova Gioielleria Dante. L’importante lavoro di ampliamento richiese lo spostamento di un muro portante che venne sostituito da una putrella e da una colonna in acciaio, così una parte del portone diventa bancone e zona vendita dell’inaugurato negozio. Il progetto dell’architetto Giuseppe Lovisato aveva richiesto lunghi e complessi lavori.
A questo punto dopo 32 anni di lavoro, prima con il padre Pietro e poi solo, Dante riapre con il figlio Tullio.
Tullio dopo la laurea nel ’61 aprirà la sua prima gioielleria nel ’64, iniziando così la carriera indipendente in un bel locale in Corso Saba n.3 (all’epoca Corso Garibaldi) e aprirà una seconda sede nel ’69 in Piazza della Borsa n.1 che poi resterà l’unica.
Come in tutte le storie ci sono anche pagine buie. Una delle più scure fu il buco nel soffitto fatto da due o tre ladri che approfittando del ponte 1-4 novembre 1972 entrarono nel negozio razziando dalle vetrine circa 30 milioni di lire (all’epoca l’oro si vendeva a 750 lire al grammo ovvero 0,38€/g). Un furto che, paragonandolo ai nostri giorni, si quantificherebbe in circa 7 milioni di euro.
I ladri vennero poi presi con qualche rimasuglio di refurtiva a Vienna.
Tatiana, la secondogenita iniziava in quegli anni a supportare il padre.
Nel 1977 morirono Dante a 81 anni e pochi mesi dopo anche il figlio Tullio a 45 anni in un terribile incidente in piazza Goldoni, investito da un autobus mentre tornava a casa con la sua moto.
Tatiana cercò di coinvolgere i due figli gemelli Furio e Dario del quale poi solo Furio continuò l’attività di famiglia.

Dal locale in Galleria Rossoni a oggi

Impossibilitato a continuare la gestione nella sede storica di Largo Santorio a motivo del rifiuto da parte del padrone dei muri di rinnovare il contratto d’affitto o a vendere, Furio decise di acquistare e rinnovare il locale sito in Galleria Rossoni 9, dove, dal 1995, la storia continua con un’importante cambiamento di strategia merceologico.
Furio non amava i prodotti moderni, ancora oggi uno dei suoi motti è: “Costano sempre di più e valgono sempre di meno!” Risultato? Poteva offrire le lavorazioni di una volta, più artigianali e più affascinanti, a prezzi che si avvicinavano maggiormente al loro valore, proponendo migliori affari ai propri clienti. Decise quindi di eliminare quasi del tutto la vendita di prodotti nuovi.
MIGLIORI AFFARI PER I CLIENTI E MINOR RISCHIO COMMERCIALE PER L’AZIENDA.
Scegliendo lui cosa acquistare, senza i vincoli imposti come le collezioni blindate di alcuni marchi, ha ritrovato l’entusiasmo nel proporre i prodotti!
Questo cambiamento è cominciato prima con i gioielli e successivamente con gli orologi, dando la possibilità così di lavorare con marchi prestigiosi.
Purtroppo anche in questa storia ci sono stati eventi poco piacevoli, qualche furto ,molti non andati a “buon fine” e una rapina in cui i delinquenti sono riusciti a fuggire con un misero bottino ma dopo aver picchiato violentemente Furio.
Dal 2013, decidiamo di far realizzare un sito Internet che ci permette di tenere aggiornati sui nuovi arrivi i clienti triestini e anche di spedire all’estero (in 29 paesi).
Nel 2014, comincia a lavorare anche la quinta generazione “Trevisan – Rizzardi” con Giulia. Dal 2018 iniziò a lavorare anche Giovanni, l’altro figlio di Furio.
Fin dai primi giorni i nuovi innesti cercarono di impararono dall’esperienza decennale del padre, portando anche un po’ di innovazione legato alla loro giovane età.

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